Dodici torri si levano da terra. Alcune raggiungono gli otto metri di altezza. Sono composte da forme irregolari, volutamente spigolose e ricordano grosse pietre che sembrano galleggiare nello spazio in una sorta di instabilità dinamica e solida al tempo stesso.
Interpretano in chiave onirica un’antica tradizione andina: i viaggiatori provenienti dalle pianure e diretti verso i passi in alta quota portavano con sé una pietra e la lasciavano a terra, una volta raggiunto lo snodo cruciale del loro cammino. Un gesto semplice che era omaggio, ringraziamento e preghiera alla Pachamama, la madre terra.
Nei secoli le pietre si sono accumulate, dando vita a torri irregolari che ancora oggi segnano le vie sulle Ande. Il loro nome è “apachetas”, la loro storia ha ispirato il progetto che il designer e artista argentino Cristián Mohaded ha realizzato per Loro Piana Interiors in occasione della Milano Design Week 2023.
Così il Cortile della Seta assume i contorni di un paesaggio fantastico dove i visitatori divengono viandanti tra straordinarie torri colorate ricoperte di tessuti Loro Piana Interiors appartenenti a collezioni passate e non più in uso.
Le “apachetas” di Mohaded si trasformano così in un moderno omaggio alla madre terra e alla natura attraverso l’impiego sostenibile di materiali nobili e momentaneamente dormienti, che si risvegliano e riacquistano una seconda vita. Anche le torri, una volta terminato il viaggio milanese, saranno conservate e riutilizzate in occasioni future.
Lo spazio e i colori
Lo spazio creato da Cristián Mohaded è un limbo bianco che si ispira ai deserti di pietra pomice del Nord dell’Argentina, dove il designer è nato.
Delimita e al tempo stesso dilata, dialoga con le geometrie e i volumi del Cortile della Seta, con la luce che cade dall’alto e aggiunge magia alla magia di un paesaggio che prende tutti i suoi colori dalle terre argentine. I rossi e gli azzurri sono le lagune e i ghiacci, i neutri dorati o freddi sono rocce e deserti.
Tutto è omaggio alla Catamarca, scenario dell’infanzia di Mohaded che ne ha fortemente influenzato l’immaginario con la sua bellezza imponente e selvaggia, fatta di contrasti violenti, di dolcezze e asperità senza vie di mezzo. I contrasti tornano anche nelle pietre ricoperte di tessuti scelti con trame e consistenze diverse, a completare con il tatto la differenza visiva e il senso del movimento.
Apacheta Furniture
Movimento, contrasto, materiali, artigianalità, sensazioni tattili inattese, colori sono gli elementi che si fondono anche negli arredi Apacheta, disegnati per noi da Cristián Mohaded. Creano isole di morbidezza tra l’imponenza delle torri e giocano con i contrasti.
Divano, poltrona, panca, pouf e due tavolini – uno di servizio e un coffee table – sono ricoperti in tessuto di Alpaca Suri e lana, in Cashmere Raw non tinto, in velluto di cashmere e seta e in vicuña, omaggio alla fibra più fine e preziosa al mondo, che acquistiamo in modo perfettamente sostenibile anche in Argentina.
Le forme morbide sono interrotte da elementi in legno di rovere cesellato a mano e trattato con cera d’api. Creano cesure inaspettate e invitano alla tattilità, chiedono di essere sfiorati e apprezzati nella loro superficie tridimensionale.
Un terzo materiale entra sul tavolo basso: è la ceramica modellata a mano e colorata con pigmenti creati per riprodurre le sfumature delle lagune argentine, azzurro pallido e rosso.
La superficie è lucida, riflette la luce, mentre una leggera increspatura muove il piano, a ricordare l’acqua sfiorata dal vento.
Apacheta Sofa
Divano con schienale sdoppiato e leggermente asimmetrico. Gli elementi in legno cesellato si inseriscono sulla parte posteriore a sostegno dei cuscini e su quella anteriore dove possono essere raggiunti dalle mani e apprezzati nella loro superficie irregolare. L’ultimo elemento è un punto di appoggio al fondo. Presentato in tessuto Incas di Alpaca Suri e lana e in velluto Grand Salon di cashmere e seta.
Apacheta Armchair
Poltrona che riprende le linee morbide e asimmetriche del divano. Anche in questo caso gli elementi di legno cesellato sostengono e offrono appoggio alla mano al fondo dell’unico bracciolo. Presentata in tessuto Incas di Alpaca Suri e lana, in Vicuña in colore naturale.
Apacheta Low Table
Tavolo basso, pensato per essere posizionato accanto agli arredi. Combina tre diversi materiali: il tessuto che riveste la base, il legno cesellato e la ceramica con cui è realizzato il piano. Presentato in tessuto Incas di Alpaca Suri e lana e in Cashmere Raw, tessuto di cashmere non tinto.
Apacheta Side Table
Tavolo di servizio con corpo in tessuto e piano in legno liscio con la parte inferiore cesellata, a offrire ideale supporto agli oggetti, creando un contrasto visivo e tattile. Presentato in tessuto Incas di Alpaca Suri e lana e in velluto Grand Salon di cashmere e seta.
About Cristián Mohaded
Artista e designer argentino nato nella provincia di Catamarca nel 1980. Laureato alla National University di Córdoba, oggi divide il suo tempo tra Buenos Aires e Milano. Come designer, ha sempre lavorato a stretto contatto con gli artigiani del suo paese d’origine, esplorando le tradizioni e la cultura locale, assottigliando il confine tra design e arte.
Cristián è attivo a livello internazionale in qualità di designer indipendente nei settori dell’arredamento, dell’illuminazione, del prodotto e delle installazioni. Dalle commissioni private alle aziende, si dedica allo sviluppo e alla progettazione di oggetti con una forte attenzione alla materialità, alle tecniche artigianali e ai processi produttivi.
Le sue opere sono state inserite nelle collezioni permanenti del Museum of Arts and Design di New York del Philadelphia Museum of Art e del Musée Les Arts Décoratifs di Parigi.
Dal 2016 fa parte della Fondazione 1-D-A (Research in Argentine Design), come uno dei giovani leader nel design latino-americano. È stato chiamato a rappresentare il suo Paese con il progetto Monte Abierto per il Padiglione argentino alla Biennale di Design di Londra del 2021.
Nel 2021 ha presentato Territorio Hibrido, la sua prima mostra personale al Museo Nazionale di Arte Decorativa di Buenos Aires. Il suo primo libro, con lo stesso nome, è stato pubblicato nel 2022. È Ambasciatore della Marca País dell’Argentina, per il riconoscimento della diversità culturale, dei materiali indigeni e delle capacità produttive del territorio nel suo lavoro di designer.
Recentemente, è stato premiato con il Konex-Diploma of Merit Award 2012 -2022 della Fondazione Konex, il più importante riconoscimento culturale argentino.