Porro rivela a Londra i codici del proprio design sartoriale

Nel rinnovato showroom, durante il London Design Festival, l’azienda si racconta attraverso nuove visioni architettoniche e artigianali.

Tra i marchi del design più apprezzati al mondo per un punto di vista architettonico nel progetto dello spazio e un’ideale di bellezza fatto dalla purezza delle forme, dall’estrema precisione delle lavorazioni e dalla ricerca sui materiali e sulle tecnologie, per il secondo anno consecutivo Porro prende parte al London Design Festival rinnovando l’allestimento del proprio showroom Porro London, aperto lo scorso anno nell’area di King Cross, all’interno del maestoso edificio in mattoni lungo l’ansa del Regent Canal che accoglie gli headquarters del designer Tom Dixon

Articolano lo spazio con libertà i sistemi aziendali, accompagnati da oggetti fuori dall’ordinario dal carattere dirompente: note distinte che insieme compongono gli accordi di una musica sempre differente, raccontando al pubblico di architetti e creativi solo una delle infinite possibilità del progetto tailor made Porro.

Esplosione di colore, pura energia, patchwork di superfici intarsiate in acetato di cellulosa: Porro presenta per la prima volta a Londra i mobili contenitori Linea, esito di un accurato lavoro di ricerca nell’Archivio Alessandro Mendini condotto insieme a Fulvia ed Elisa Mendini, alla riscoperta di pezzi dal design senza tempo non ancora editati.

La collezione curata dall’Atelier Mendini

In mostra la madia a giorno e la madia chiusa con 2 ante battenti, rialzate su una base scura e tra loro accomunati da parti piene dai motivi optical geometrici giustapposte a spazi vuoti colorati: arredi editati in una serie limitata di 50 pezzi ciascuno, che parlano di un utilizzo libero, al di fuori dagli standard e dalle logiche della produzione industriale, tutto da immaginare nella quotidianità.

Pezzi coraggiosi dal progetto radicale, in cui dettagli intarsiati rossi, blu e azzurri, illuminati dalle tinte chiare del giallo e del bianco e rese profondi dal nero in chiaro scuro, raccontano il bisogno di decorazione nella vita contemporanea, rifuggendo un minimalismo tout-court: un’ode alla creatività, alla bellezza dell’artigianalità ed al valore della qualità oltre le epoche, che svela al tempo stesso la fascinazione per un talento fuori dall’ordinario, e insieme omaggio, ad un grande maestro del design come Alessandro Mendini. 

About Porro

Porro nasce in Brianza, tradizionale culla italiana della produzione del mobile di qualità. E’ nel cuore di questo distretto, la frazione Montesolaro di Carimate, che i fratelli Giulio e Stefano Porro aprono nel 1925 il loro laboratorio volto alla produzione di arredi in stile destinati alla neonata borghesia milanese. 

Il passaggio alla seconda generazione Porro, con i cugini Carlo, Arturo e Silvio, segna negli anni ’50 la svolta al moderno, anche grazie alla lunga collaborazione con l’architetto Giulio Moscatelli, che nel 1955 disegna il nuovo laboratorio vicino alla casa di famiglia.

L’azienda si lega fin dalle origini ad alcune delle più importanti firme del design italiano come Bruno Munari, incaricato nel 1966 della progettazione del marchio aziendale. Sua l’idea di trasformare le due lettere O della parola Porro in due viti viste da sopra, racchiudendo nel simbolo di un’azienda votata alla trasformazione del legno il proprio strumento di lavoro più rappresentativo. 

Dalla metà degli anni ’80 con l’ingresso in azienda della terza generazione, i cugini Lorenzo, Fabio, Giovanni e Danilo Porro, il design assume un ruolo trainante: comincia in questo momento la collaborazione con Piero Lissoni, art director dal 1989, che firma negli anni alcune delle icone aziendali come il tavolo Ferro (1994), ancora un bestseller, un pezzo scultoreo che riflette alla perfezione la pulizia formale del brand. 

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